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“Marta dunque disse a Gesù: Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto” (Giovanni 11:21)

Lazzaro, fratello di Marta e Maria, era gravemente malato. Le due sorelle mandarono a cercare Gesù. Durante l’attesa, ò’interrogazione era soprattutto uno: “Perché non arriva?”. Nell’attesa, apparentemente vana, Lazzaro morì e fu sepolto. La delusione era tanta, e una dopo l’altra, le donne, dissero a Gesù: “… Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto”. Sono parole che descrivano tutta l’amarezza del loro cuore e, insieme, la limitazione e la precarietà della loro fede. Mentre Egli andava al sepolcro, “Marta, … gli disse: Signore, egli puzza già, perché siamo al quarto giorno., Gesù le disse: Non t’ho io detto che se credi, vedrai la gloria di Dio?”. Non era soltanto la loro fede che doveva essere fortificata. Gesù aveva dichiarato ai Suoi discepoli: “… Questa malattia non è a morte, ma è per la gloria di Dio…”

Davanti alla tomba, Gesù “…gridòò con gran voce: Lazzaro vieni fuori” E il morto uscì …” . Sia la nostra fede incoraggiata dal fatto che tutto ciò che è impossibilie agli uomini è possibile a Dio. Spesso non comprendiamo il perché di tante cose, soprattutto quando sembra che il Signore sia “in ritardo”. Questa storia c’insegna che Gesù, anche quando fa tardi  giunge sempre in tempo per fortificare la nostra fede. Coraggio lettore, con Gesù non è mai troppo tardi. Abbi fede!

PERFETTA GUARIGIONE

 

“…ed è la fede che si ha per mezzo di Lui, che gli ha dato questa perfetta guarigione…” (Atti 3:16)

L’uomo in questione era stato zoppo dalla nascita. Alcuni lo deponevano quotidianamente fuori dal tempio, per chiedere l’elemosina a quelli che vi entravano. Quando egli fu sanato per la fede in Cristo, non soltanto fu in grando di alzarsi e reggersi in piedi, ma ancor più potè compiere dei passi di natura spirituale, entrando nel tempio di Dio, per beneficiare non più di elemosine umane, bensì del perfetto dono della Sua presenza.

Una perfetta guarigione è indubbiamente un’opera duratura, non un momentaneo sollievo emotivo, spontaneo o volutamente manipolato. Tuttavia, la perfezione della guarigione di una creatura umana indica soprattutto la completezza di un’opera compiuta dal Redentore, che ristabilisce la salute dell’intero essere suo: spirito, anima e corpo. Non pochi, purtroppo, miracolosamente toccati dal Signore, hanno poi continuato a camminare nell’incredulità o nelle superstizioni. La guarigione viene soltanto da Dio è porta a Lui, a renderGli il culto con profonda devozione e secondo la lucente verità della Sua rivelazione.

Forse sei stato sanato da Cristo, ma non ti sei poi lasciato attirare dal messaggio della croce per realizzare il perdono dei peccati. Lascia che Egli ti ristabilisca nella comunione con Dio, base della perfetta guarigione interiore.

UN AMORE UNICO

 

“…la vita che vivo ora nella carne, la vivo nella fede nel Figliuol di Dio il quale m’ha amato, e ha dato se stesso per me” (Galati 2:20)

Questo splendido versetto evidenzia l’amore di Cristo nell’opera di redenzione. Certamente: “… Iddio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo Unigenito Figliuolo…” (Giovanni 3:16), tuttavia il Figlio stesso non ha subito la croce, ma si è dato volontariamente, per amore dei peccatori. La crocifissione di Gesù non è stato un freddo adempimento scritturale, nè una manifestazione di dolore, bensì d’amore, la più grande e coinvolgente della storia.

quel che più risalta è come l’amore divino non fu soltanto per il mondo, ma per ciascuno in particolare. In sostanza, se tu fossi stata l’unica persone vivente sulla terra, Cristo sarebbe venuto a morire per il tuo peccato.

Frustrato nella tua solitudine messo da parte per le tue limitazioni, ti sembra che altri stiano godendo le gioie della tua vita, mentre a te sono toccate unicamente le sofferenze di un’esistenza dispersa nell’anonimato, in cui nessuno sembra curarsi di te e amarti veramente. Medita il dono della salvezza nell’Evangelo. Allarga il tuo cuore a Gesù, che ti chiama per nome e ti conosce intimamente. Il Signore non si accosta a te per interessi egoistici: Egli desidera il tuo bene eterno. Smetti di considerarti un puntino nell’universo, inizia invece ad approfondire la conoscenza dell’eterno amore di Dio per te!

 

UN’AMICIZIA SPECIALE

“Io non vi chiamo più servi; perché il servo non sa quel che fa il suo signore; ma voi vi ho chiamati amici…” (Giovanni 15:15)

L’uomo, per il suo stato spirituale ed i suoi ed i suoi atteggiamenti morali, contrapposti alla santità del signore, è definito, privo della gloria di Dio e nemico (Romani 3:23; 5:10). Figliuolo d’ira (Efesini 2:3).

Condizione pesante e frustrante, perché pur avendo l’anelito alla giustizia, all’amore e alla pace, le persone sono consapevoli della loro natura corrotta, senza realizzare le alte aspirazioni per cui sono state create. Soltanto la grazia di Dio può liberare da questo dramma; è la comunione con Lui che permette di realizzare tali propositi, elevandoci alla dignità di figli di Dio! E tali siamo …”(I Giovanni 3:1). Essere chiamati amici, quindi, non è qualcosa d’inferiore alla condizione di figli e neanche annulla l’ubbidienza fedele che, come Suoi servitori, dobbiamo rendere al Signore. L’amicizia di Cristo non suggerisce l’idea di un’insana confidenza che cancella il giusto rispetto per la maestà divina, ma introduce il cuore del redento nella comunione con Dio che parte a condividere, nei pensieri e nei sentimenti , la Sua volontà, senza subirla come un’incognita ansiosa e frustrante. Anche tu puoi essere liberato dal peccato e chiamato ad una tale relazione con Dio che ti rende amico di Gesù.

VIVERE PER CIO’ CHE DURA

 

L’erba si secca, il fiore appassisce, ma la parola del nostro Dio dura per sempre” (Isaia 40:8)

anticamente Dio ordinò al profeta Isaia di proclamare questo messaggio: “La vita terrena è fugace e le gioie terrene durano per un breve tempo.” L’uomo però, allora come oggi sembra essere sordo a questo messaggio e si ostina a percorrere il sentiero, comodo e spazioso, che condurrà alla separazione eterna da Dio. Siamo alla continua ricerca di qualcosa che dura per sempre, ma gioventù, ricchezza e salute sono cose che non possiamo mantenere in perpetuo. Nella Bibbia leggiamo che la vita terrena dell’uomo “è un vapore che appare per un pò di tempo e poi svanisce”. Se siamo persone di una certa età, esistono nella nostra vita “segni” inconfutabili che testimoniano la verità di questo messaggio: il nostro corpo invecchia, la nostra salute non è più quella di una volta e ciò in cui abbiamo trovato piacere non ci soddisfa più. Abbiamo bisogno di scoprire la verità della seconda parte del messaggio del profeta. Egli, infatti, dopo aver “gridato” la povertà e la debolezza degli uomini continua a “gridare” dell’ineguagliabile grandezza, della preziosa bellezza e della celeste potenza della “Parola di dio” che presenta Cristo ed il Suo piano di salvezza. Se non vuoi vivere per ciò che non dura, fa tua questa verità: “L’erba si secca, il fiore appassisce, ma la parola del nostro Dio dura per sempre.”

ERRATE CONCLUSIONI

 

“Io ho invocato il tuo nome, o Eterno, dal fondo della fossa tu hai udito la mia voce; non nascondere il tuo orecchio al mio sospiro, al mio grido”! (Lamentazioni 3:55-56)

In fondo alla fossa, il profeta avrebbe potuto pensare ciò che talvolta noi pensiamo  (e forse lo fece), ma il Signore lo liberò. Questa parola dissolve tre amari luoghi comuni.

Quando pare chenessuno ti dia retta, sappi che hai l’attenzione di Dio: “Tu hai udito la mia voce…”, dice Geremia. Forse altri no, altri hanno altro da fare, ma Dio no! Egli è stato attento ed ha udito il tuo grido.

Quando pare che nessuno ti stia vicino, Dio è  là. Noi ci allontaniamo da Lui, non Lui da noi. Il profeta riconosce che Dio “è sceso nella sua fossa”, gli è stato accanto, tenendogli la mano, e la fossa non è stata più cosi profonda e buia! Quando nessuno ha una buona parola per te, allora scopri la consolante Parola di Dio:”…tu hai detto:”Non temere!””. Se o quando ti troverai giù nel fondo, grida al Signore e aspetta con fede. Anche tu potrai dire: “O Signore, … tu hai redento la mia vita”. Nella fangosa buca del peccato, come nell’arida valle della prova, non sarai mai abbandonato. Non trarre conclusioni errate, non aggrapparti ad insane evasioni. La realtà della preghiera può veramente risollevarti. Scaccia via cosi lo scoraggiamento; Dio può udire i sospiri più flessibili del tuo animo. Alza gli occhi al cielo e scoprirai che il tuo aiuto viene dal Signore. Cristo ti ascolta, tende l’orecchio e la Sua mano verso te. Confida in Lui!

LA RIVELAZIONE DEL CREATORE

“Nel principio Iddio crreò i cieli e la terra” (Genesi 1:1)

Lo Spirito Santo ispirò lo scrittore sacro a gettare immediatamente le basi essenziali della teologia. Chiunque si accinge a leggere la Scrittura scoprirà, senza alcun velo d’ombra, che Dio è il Creatore. Tutte le cose visibili ed invisibili parlano di Lui: “I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento annunzia l’opera delle sue mani” (Salmo 19:11).

La verità dichiarata nel primo versetto della Bibbia è triplice: Primo, Dio è l’Eterno, non creato, ma creatore di ogni cosa: “Avanti che i monti fossero nati e che tu avessi formato la terra e il mondo, anzi, ad eterno in eterno, tu sei Dio” (Salmo 90:2); Secondo, Dio è l’Onnipotente, cioè, Egli può ogni cosa, può creare dal nulla (Ebrei 11:3); Terzo, Dio è il Creatore. “i cieli e la terra” sono opera Sua, dell’Unico Dio che ha dato origine all’immenso Universo.

Caro lettore, questa è la risposta efficace a soddisfare l’assillante domanda che ogni uomo si è posto e si pone: “Chi ha fatto i cieli e la terra?”. Dio, Colui che si rivela nella Bibbia, nè è l’Autore. Quando guarderai il cielo azzurro o il firmamento stellato potrai considerare che tutto è opera di Dio, anche tu. Nel sacrificio di Cristo Gesù, Egli t’è venuto incontro per salvarti dai tuoi peccati, riconciliati con Lui e avrai pace, sarai realizzato, una creatura compiuta. Ora e nell’eternità.

 

LA PREGHIERA INCESSANTE

“Non cessate mai di pregare” (I Tessalonicesi 5:17)

Talvolta si dice “non ci resta che pregare …”, come se questo sia l’ultimo rimedio cui ricorrere dopo aver tentato ogni espediente. Per molti, purtroppo, pregare si riduce a qualche invocazione rivolta a Dio nelle difficoltà e, forse, ad un ringraziamento, se le cose sono andate come loro chiedevano. La parola di Dio insegna ben altro. La preghiera non serve a contattare sporadicamente il Signore, ma, con le Scritture, è uno dei due “polmoni spirituali” per coltivare una profonda comunione con Lui, che permette di godere la Sua presenza e fare la Sua volontà. Attraverso la preghiera il credente esprime al Redentore l’adorazione e la lode, intercede per le necessità altrui e presenta al Padre celeste i propri bisogni, fiducioso che Dio risponderà secondo la Sua saggezza.

Se stai invocando Dio per qualcosa, ma le circostanze sembrano aggravarsi anzichè risolversi, non cessare di confidare nella sua benignità. se il Signore ti ha esaudito e ti trovi nel benessere, non cessare di dipendere da Lui: persevera nella preghiera. Essa è stata definita “il respiro dell’anima”. “Non cessare mai di pregare”, pertanto, è come dire: “Non cessare di respirare l’ossigeno celeste”, in un mondo inquinato dalla malvagità del peccato. Possa la tua fede essere caratterizzata da una vita di costante preghiera.